Dieta velocissima della “liposuzione alimentare” | Cambia la vita ma devi sapere le controindicazioni “Pazzesco”

La dieta velocissima della liposuzione alimentare ti permette di ottenere risultati sensazionali, ma devi conoscere le controindicazioni.

Una dieta velocissima che consentirà a tutti di ottenere risultati incredibili. E’ proprio questa la soluzione più adatta da scegliere? Vediamo quali sono i benefici e le controindicazioni della dieta oloproteica, detta anche della liposuzione alimentare. Un cambiamento di vita sensazionale, ma a quale prezzo?

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Dieta velocissima della “liposuzione alimentare”: quali sono le controindicazioni (mammastyle.it)

Una vera e propria rivoluzione alimentare oppure una tendenza del momento? Sempre più spesso si sente parlare della dieta oloproteica della anche “liposuzione alimentare”. Si tratta di un regime di alimentazione basato essenzialmente su due principi: mangiare più proteine e meno carboidrati. A quanto pare questo modo di nutrirsi porta a risultati velici, ma anche a dimagrimenti localizzati. Ci sono però delle controindicazioni? Scopriamolo.

Dieta velocissima: perdi peso in poco tempo, ma quali sono le controindicazioni?

Come funziona dunque la dieta oloproteica, ma soprattutto quali sono i contro di questo regime alimentare? Basata sul protocollo Blackburn, questo tipo di dieta è rivoluzionaria perché, attraverso delle fasi, tende a far perdere la massa grassa e a preservare quella magra. In che modo? Il metodo per ottenere risultati è medico e riguarda la possibilità di eliminare totalmente zuccheri e carboidrati. Bilanciando con un apporto maggiore di proteine e amminoacidi, questa dieta è decisamente utile per ottenere risultati veloci.

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Tutte le controindicazioni della dieta velocissima: fai attenzione (Mamamstyle.it)

Forse avrete già sentito parlare di questo approccio che si basa molto sullo stesso principio della dieta chetogenica. Cosa succede, però, al nostro corpo con questo tipo di alimentazione? L’organismo, quando non si assumono carboidrati, va a bloccare l’insulina che in questo modo non va a stimolare il deposito di grassi a livello del tessuto adiposo. Le riserve di grasso vengono in questo modo utilizzate per sopperire al fabbisogno energetico del corpo e di fatto si riducono. Esaurite le riserve di zuccheri, servirà ai grassi e alle proteine fornire al corpo il nutrimento di cui necessita. Consumando quindi proteine piuttosto che carboidrati si sviluppa la chetosi, fondamentale per non sentire lo stimolo della fame.

La dieta oloproteica, ne dettaglio, si sviluppa in tre fasi. Deve essere ovviamente fornita da un esperto in nutrizione e non essere un “Fai da te”.

  1. L’attacco. Si tratta di una fase dalla durata massima di 21 giorni. Si mangiano esclusivamente proteine assunte per metà attraverso integratori e per il resto con cibo come carni bianche, pesce e bresaola. Si aggiungono poi 20 gr di carboidrati (solo frutta e ortaggi) e 10 di grassi.
  2. Transizione. E’ la seconda fase e dura più o meno 40 giorni. In questo momento si introduce un regime alimentare ipocalorico, quello della dieta mediterranea va benissimo come riferimento. Si aggiungono i carboidrati, ma lontani dal consumo delle proteine. In questo modo la fase secondaria consoliderà la prima.
  3. Equilibrio. Si ritorna a una dieta con tutti i Macros, tutti gli alimenti vengono reintrodotti sulla base della dieta mediterranea.
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Fai molta attenzione alla dieta oloproteica: il motivo (mammastyle.it)

Con questo tipo di alimentazione di possono perdere anche 10 kg. I vantaggi sono tanti: la perdita di peso veloce, l’assenza del senso di fame, il miglioramento della cellulite e la riduzione di patologie legate a problemi di salute. Ci sono però anche delle controindicazioni. Essendo un tipo di alimentazione drastica, non è adatta a tutti per cui va seguita da uno specialista in nutrizione. Gli effetti possono essere diversi: mal di testa, stitichezza, nausea, alitosi, stanchezza e meteorismo. Non possono assolutamente farla donne in gravidanza e allattamento; persone affette da malattie; over 70 e chi fa terapie particolari.

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