Omicidio di Roveredo, parla la mamma del colpevole: “Veniva trattato come un cane”, racconto shock

Omicidio di Roveredo, parla la mamma del colpevole Giovanna Ferrante: “Veniva trattato come un cane”, racconto shock a pochi giorni dal fatto

Un omicidio agghiacciante che sta facendo discutere da moltissimi giorni. Il giorno dopo il 25 Novembre, istituita come giornata contro la violenza sulle donne, arriva l’amara notizia. Un’altra donna uccisa, tra le mura di casa, dal proprio marito. Nessuno avrebbe voluto assistere a questa ennesima tragedia, eppure, l’Italia si è svegliata piangendo un’altra vittima. L’uomo si è costituito subito dopo il fatto, con ancora tracce del delitto commesso sui vestiti e sul corpo. Ha collaborato e confessato tutto agli inquirenti, anche se al momento non sono chiari i motivi che lo hanno spinto a tale gesto.

Omicidio di Roveredo
Omicidio di Roveredo

Da quello che sapevano familiari e amici la coppia stava attraversando un momento di alti e bassi, ma erano molto innamorati. Qualcosa deve essere sfuggito agli occhi di chi voleva bene alla coppia, perché la situazione è degenerata e Giuseppe Forniciti ha tolto la vita alla moglie per poi costituirsi immediatamente dopo. Cosa sia successo tra i due non è ancora stato chiarito e nel frattempo continuano le indagini per mettere a posto tutti i pezzi del puzzle. Nel frattempo però la madre dei Giuseppe ha rilasciato un’intervista al quotidiano ‘Il Messaggero’.

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Omicidio di Roveredo, parla la mamma del colpevole: “Veniva trattato come un cane”, racconto shock

Giovanna Ferrante, madre di Giuseppe Forniciti, ha deciso di rilasciare un’intervista a ‘Il Messaggero’, per parlare del rapporto tra il figlio e la vittima, Aurelia Laurenti. La donna ha così dichiarato: “Aurelia era pazza di Giuseppe. Lo amava. Non si voleva allontanare mai lui. Ultimamente lo aveva allontanato perché lui la riprendeva perché stava sul telefonino, non accudiva la casa, non si interessava più della famiglia. Giuseppe tornava dal lavoro e doveva pulire, cucinare, lavarsi, aiutare il bambino nei compiti. Doveva fare tutto lui. In questo periodo di emergenza Covid era stanco per i turni e le aveva chiesto di aiutarlo… Veniva trattato come un cane“. La donna ha poi aggiunto che ultimamente erano accadute delle cose strane tra i due a cui non aveva trovato risposta sensata.

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