Bonus Latte Artificiale, bonus per le neo mamme: chi può richiederlo e come fare

L’allattamento al seno non sempre è possibile, e per le mamme che hanno questa problematica esiste un prezioso bonus latte artificiale.

Ogni neo mamma può decidere liberamente di allattare il proprio piccolo al seno oppure optare per il latte artificiale, ma per richiedere il bonus bisogna rispondere a determinati requisiti. Questo benefit viene concesso anche perché, come sappiamo, il latte artificiale ha costi molto alti che spesso non tutte le famiglie possono permettersi.

come funziona bonus latte artificiale
Le mamme che non riescono ad allattare al seno possono chiedere un bonus per quello artificiale – Mammastyle.it

Ricordiamo, infatti, che il bambino si alimenta esclusivamente col latte almeno fino ai 4 mesi di età, e addirittura l’OMS consiglia di continuare a dare il latte anche fino a 2 anni e oltre, naturalmente affiancando lo svezzamento.

Il Ministero della Salute, per aiutare tutte le mamme che per diversi motivi non riescono ad allattare al seno, ha ideato un bonus. Ecco come funziona, a chi spetta e come fare a richiederlo.

Bonus latte artificiale, controlla se ti spetta: arrivano 400 euro dallo Stato

Il Bonus viene erogato se si dimostra che la mamma non riesce ad allattare al seno, e questo può derivare da diversi problemi di salute o patologie, momentanee o croniche. Naturalmente la problematica in essere deve essere certificata, altrimenti non si può chiedere il bonus.

il bonus latte artificiale arriva a 400 euro
Grazie al Ministero della Salute è stato ideato un bonus per acquistare il latte artificiale – Mammastyle.it

Per patologie o condizioni che impediscono l’allattamento al seno, intendiamo quelle previste dal Ministero della Salute, ovvero:

  • infezione da HTLV1 e HTLV2;
  • sindrome di Sheehan;
  • lattogenesi ereditaria;
  • ipotrofia bilaterale della ghiandola mammaria;
  • mastectomia bilaterale;
  • ipogalattia;
  • agalattia;
  • infezione da HCV con lesione sanguinante del capezzolo;
  • infezione da HSV con lesione erpetica sul seno o capezzolo;
  • lesione luetica sul seno;
  • tubercolosi bacillifera non trattata;
  • mastite tubercolare;
  • infezione da virus varicella zooster;
  • esecuzione di scintigrafia;
  • assunzione di farmaci che controindicano in maniera assoluta l’allattamento;
  • assunzione di droghe (escluso il metadone);
  • alcolismo;
  • morte materna.
Oltre alla presenza delle suddette condizioni/patologie, la richiedente dovrà rientrare in determinati requisiti. Parliamo di un ISEE inferiore ai 30 mila euro, e di avere un neonato fino ai 6 mesi.

La procedura per richiedere il bonus è molto semplice, basta fare la domanda sul sito ufficiale dell’INPS oppure rivolgersi alle Asl di competenza, dove si ha la residenza o chiedere al Comune le informazioni del caso.

Una volta che gli enti preposti hanno controllato i dati, allora sarà erogato il bonus, che in alcuni casi può arrivare anche fino a 400 euro. Essendo però un’iniziativa che viene gestita dalle singole Regioni e Comuni, l’importo può variare/diminuire a seconda dei fondi disponibili e del numero di domande pervenute.

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