Bonus mamme, arrivano soldi sul conto corrente che si sommano a quelli dell’assegno unico: ecco di cosa si tratta.
Aiuti mensili per le mamme ci sono eccome. A partire dall’assegno unico, che rappresenta la misura economica di sostegno più importante, ci sono poi altri aiuti come il bonus mamma. Per ottenere la cifra ogni mese sul proprio contro corrente basta presentare un’apposita domanda.
Ribattezzato dalla stampa come “Bonus mamme disoccupate” si tratta dell’assegno di maternità erogato dal comune di appartenenza. Si aggiunge all’assegno unico e di conseguenza rappresenta un’entrata sostanziale per tutte le mamme ogni mese. L’assegno infatti viene erogato direttamente sul conto corrente: ecco come e quali sono i requisiti per richiederlo.
Bonus mamme disoccupate: come funziona e quali sono i requisiti per richiederlo
L’assegno di maternità ai Comuni, o Bonus mamme disoccupate, è una forma di sostegno economico che i Comuni devono prendere in carico, anche se di fatto è pagato dall’INPS. Riguarda tutte le mamme che si trovano in una situazione di disoccupazione e non possono quindi usufruire dell’assegno di maternità dato dal lavoro.
In questo caso possono accedere alla domanda che prevede un importo di 1.917,30 suo suddivisi in 383,46 euro al mese, per 5 mesi. Possono richiederlo tutte le neo-mamme che hanno un valore di ISEE inferiore a 19.185,13 euro, come previsto dal decreto legsilativo. I requisiti inoltre sono altri, vediamo quali.
Innanzitutto questo bonus è destinato alle mamme disoccupate residenti in Italia o con la residenza italiana. Anche le cittadine comunitarie con carta di soggiorno possono richiederlo, e se non c’è la madre perché è morta o ha abbandonato il minore, lo possono richiedere anche i padri. Altro requisito per ottenere questo bonus è non percepire nessuna altra forma di previdenza come la disoccupazione e ovviamente nessun altro assegno di maternità erogato dall’INPS. Possono richiederlo i genitori che hanno appena avuto un bambino, che hanno adottato o che hanno preso in affido.
Chi percepisce già un assegno di maternità dall’INPS può richiedere ai Comuni una quota differenziale ovvero la differenza tra quello che viene percepito e la somma erogata dai comuni. Tutte le informazioni in merito al sostegno sono ben chiarite nella circolare INPS .26 dell’8 marzo 2023, che specifica il limite di importo medio e l’importo dell’assegno stesso. Questo infatti potrebbe variare di anno in anno in base all’indice ISTAT dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati. Per richiedere il Bonus occorre recarsi al proprio Comune di appartenenza con i seguenti documenti:
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- certificato di nascita del bambino
- modello ISEE
- DID
- documento identità della madre
- IBAN.