Le scappatelle possono essere fisiche o mentali, concrete o solamente immaginarie. Ma c’è chi considera entrambe queste forme come delle vere infedeltà. Altri, invece, sono disposti a tollerare il tradire con il pensiero, giudicandolo una semplice evasione.
Di norma il rapporto amoroso esclusivo si basa sulla fedeltà: il termine fidanzamento indica appunto la reciproca fiducia fra due partner, basata sulla scelta o la promessa di non tradire l’altro e non cercare altrove l’intimità sentimentale e sensuale alla base del legame.
Il tradimento è la trasgressione di questa promessa. Può essere fisico, quando uno dei partner si avvicina concretamente, sensualmente, a un’altra persona, consumando con lei un rapporto di tipo sessuale. O può essere solo mentale, quando invece la scappatella è puramente platonica o relegata nel territorio della fantasia.
Ma l’essere umano non è soltanto un corpo. Quindi il vero tradimento, secondo la sensibilità comune, non può essere essere limitato all’atto concreto dell’infedeltà fisica. Si può tradire, insomma, anche senza aver mai toccato un’altra persona. Basta il pensiero. Dato che nel pensiero e con i pensieri si sviluppa l’amore. Tradire con il pensiero vuol dire avvicinarsi a un altro pur senza contatto fisico, provare sentimenti o emozioni per persone al di fuori della coppia.
La terza persona può essere un individuo conosciuto oppure qualcuno mai incontrato dal vivo. Internet, con le amicizie virtuali e i social, ha di certo reso sempre più invadenti le infatuazioni a distanza, i corteggiamenti platonici e, di conseguenza, il tradire con il pensiero.
Secondo i sondaggi svolti sull’argomento, il genere femminile è più propenso a condannare il tradimento mentale rispetto a quello maschile. Generalizzando, il maschio spesso intende l’amore come qualcosa di puramente fisico, mentre la femmina capisce che il frenare l’impulso fisico non è abbastanza: conta il pensiero, la passione mentale ed emotiva che si investe.
Tradire con il pensiero: si tratta di una vera infedeltà?
Da un punto di vista psicologico non è possibile stabilire una discriminazione netta fra i due tipi di tradimento. Ogni individuo, secondo la propria sensibilità, sarà più o meno disposto a tollerare l’infedeltà mentale. Tante persone la accettano e la intendono come impossibile da controllare, e dunque inevitabile. Altre, invece, non sono disposte a perdonare il tradimento mentale: c’è chi giudica l’infedeltà solo mentale come un’offesa o una trasgressione peggiore rispetto al tradimento fisico.
Ritrovarsi a fantasticare su una persona che non sia il partner è indice di insoddisfazione di coppia. Ciò che succede nel segreto dei pensieri può riverberarsi anche all’esterno: l’attenzione che si dà all’altro si nega al proprio partner. C’è anche da dire che dal punto di vista morale l’essere umano è portato a dare meno gravità al tradimento mentale.
Secondo alcuni sondaggi, in Europa almeno il 55% della popolazione adulta ha prima o poi tradito il partner, mentre più dell’80% ha tradito mentalmente, masturbarsi con immagini di riviste, intrattenendo rapporti virtuali o telefonici con persone lontane, sconosciute o amiche. E, in termini statistici, il sesso femminile sembra più propenso a perdonare un tradimento fisico piuttosto che uno emotivo.
