Da sapere sul fisco: slittano le scadenze per mettersi in regola, tutte le informazioni utili da conoscere.
Dal governo arrivano tante novità in materia fiscale. Con l’ultimo decreto legge approvato dal Consiglio dei Ministri sono stati confermati gli aiuti sulle bollette ma soprattutto sono state introdotte nuove norme per violazioni formali o contenziosi in corso con la Pubblica Amministrazione. Tra le novità la decisione di far slittare le scadenze fiscali per mettersi in regola a settembre e ottobre, invece che al 31 marzo 2023. Un intervento last minute del governo che fa tirare un sospiro di sollievo a molti contribuenti.
Il decreto legge del governo si occupa in particolare degli adempimenti formali verso il fisco. Quello che riguardano le irregolarità e le omissioni che non incidono sulla determinazione dell’imponibile né dell’imposta, come ha spiegato l’Agenzia delle Entrate. Non sono adempimenti sostanziali ma nemmeno “meramente formali” perché possono ostacolare l’attività di controllo. Dunque, per sanare la propria posizione con il fisco ci sarà tempo fino al prossimo autunno, per fare tutto con calma. Ecco che cosa bisogna sapere sulle ultime novità.
Fisco, slittano le scadenze per mettersi in regola
Tra queste formalità irregolari rientrano le dichiarazioni annuali incomplete. Ad esempio: la tenuta irregolare delle scritture contabili, le dichiarazioni trasmesse tardivamente dagli intermediari, le omesse comunicazioni in tema di cedolare secca o le liquidazioni periodiche dell’Iva non presentate quando però l’imposta è stata pagata.
Per dare più tempo ai contribuenti di correggere queste irregolarità, il decreto fa slittare di sette mesi, dal 31 marzo al 31 ottobre 2023, il termine di scadenza per la prima rata per correggere le irregolarità, le infrazioni e l’inosservanza degli adempimenti formali commessi fino al 31 ottobre 2022
Invece, per il ravvedimento speciale sulle dichiarazioni che sono state validamente presentate per il periodo d’imposta al 31 dicembre 2021 e precedenti, la prima rata slitterà dal 31 marzo al 30 settembre 2023. Mentre la seconda e terza rata andranno rispettivamente al 31 ottobre e al 30 novembre 2023.
Il ravvedimento speciale è stato introdotto dalla Legge di Bilancio 2023, per regolarizzare le cartelle esattoriali tra il 2021 e gli anni precedenti, con l’aggiunta del beneficio delle sanzioni ridotte. Nel ravvedimento rientrano i tributi dovuti all’Agenzia delle Entrate, le violazioni sulle dichiarazioni dei redditi e le violazioni per mancata fatturazione.
Inoltre, il decreto prevede alcune cause speciali di non punibilità per alcuni reati tributari, come l’omesso versamento di ritenute dovute o certificate per un importo superiore a 150.000 euro per annualità, l’omesso versamento di Iva di importo superiore a 250.000 euro per annualità e l’indebita compensazione di crediti non spettanti superiore a 50.000 euro. Questi reati tributari non sono puniti quando le violazioni sono correttamente definite e le somme dovute sono state versate integralmente dal contribuente secondo le modalità previste.
Infine, vi ricordiamo anche la rottamazione delle cartelle esattoriali.