Bufera Sanremo, Amadeus massacrato: “il massimo dell’insopportabilità” | Critiche da tutti i fronti

Un’altra bufera si abbatte sul Festival di Sanremo, dove verso il conduttore Amadeus arrivano critiche da tutti i fronti: “Il massimo dell’insopportabilità”. Ecco cosa sta succedendo. 

Non sarebbe il Festival di Sanremo senza il consueto strascico di polemiche extra-canore. E come ogni edizione, anche quella 2023 si annuncia scoppiettante.

Amadeus critiche nei suoi confronti
Amadeus critiche sul Festival (Mammastyle.it)

Quest’anno il “caso” principale riguarda la partecipazione del leader ucraino Volodymyr Zelensky con un videomessaggio. Una scelta che ha immediatamente provocato una levata di scudi a destra come a sinistra, anche se non mancano voci favorevoli (ma sono nettamente minoritarie). Vediamo il retroscena.

L’ospite che scotta di Amadeus a Sanremo

Tram gli altri, Matteo Salvini non vuole proprio che l’ex attore ucraino intervenga all’Ariston. “Avranno fatto le loro valutazioni – afferma il vicepremier -, quello che spero è che la guerra finisca il prima possibile e che il palcoscenico della città dei fiori rimanga riservato alla musica”. Sarà difficile…

sanremo amadeus proteste zelenski
Il presidente ucraino Zelenski (29.1.23)

Zelenski? “No grazie”, tuonano il centrista Carlo Calenda e l’alfiere dell’ala più a sinistra del Pd. Gianni Cuperlo. Il leader di Azione apprezza il sostegno a Kiev ma ritiene un errore combinare un evento musicale con il messaggio del presidente di un paese in guerra, mentre l’esponente dem cinguetta: “È una guerra. La gente muore. La Rai vuole dare voce al presidente di un paese invaso che si difende? Mandi in onda un messaggio del presidente dell’Ucraina alle 20.30 di una sera a reti unificate. Ma non confondiamo la tragedia con l’audience. Per pietà”.

Calenda rivela poi di essere stato molto contento quando il presidente Fico ha invitato il presidente Zelensky alla Camera dove ha potuto esprimere le sue ragioni in Parlamento. Ma non crede che sia così necessario averlo in un contesto così leggero come quello sanremese.

Anche Fabio Volo ai microfoni di Un giorno da pecora ha dato voce ad alcune perplessità: “Sono cose che personalmente fatico a capire, capisco l’attenzione però mi sembra anche un po’ la spettacolarizzazione di un qualcosa. Non lo so, quando poi è venuto cosa cambia?”. La petizione anti Zelensky, intanto, è stata firmata da diversi intellettuali, tra cui Carlo Freccero che definisce la sua ventilata tappa sanremese “il massimo dell’insopportabilità” e l’invio delle armi all’Ucraina un errore tragico, mostruoso che banalizza il conflitto, un’apparizione che non tornerà utile neanche a lui”.

Favorevole il segretario di Più Europa, Benedetto Della Vedova, il quale si augura che non ci sia nessuna marcia indietro sull’invito al presidente Zelensky a portare il suo saluto a Sanremo. È importante che gli italiani ascoltino la diretta testimonianza di chi sta guidando la resistenza alla brutale e immotivata aggressione russa. Un modo per essere vicino agli ucraini che difendono la loro libertà e loro scelta europea. E difendono così i nostri valori.

Gli fa eco infine il deputato del Pd Matteo Orfini, che domanda se davvero è così difficile capire (anche a sinistra) il senso di ospitare Zelensky a Sanremo, proprio perché non è un contesto informativo. Da sempre è anche un luogo nel quale si veicolano messaggi e temi importanti?”. E – aggiungiamo noi – cosa dirà a Sanremo Zelensky, il cui intervento di un paio di minuti è previsto per la serata finale? A febbraio l’ardua sentenza.

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