Sono questi i campanelli d’allarme: come capire se tuo figlio è preso di mira dai bulli e come agire

Come capire se tuo figlio è preso di mira dai bulli: attenzione a questi campanelli d’allarme, ti spiego come agire in questi casi

Ancora oggi, purtroppo, sentiamo parlare di un tema che risulta ahimè essere molto attuale, il bullismo. I giovani d’oggi, bambini di diverse fasce di età per non parlare di giovani adolescenti, finiscono spesso per diventare ‘vittime‘ ed essere presi di mira dai bulli che tendono con il loro atteggiamento a prevaricare ‘il più debole’.

figlio bulli
Tuo figlio è vittima di bulli (Credits: Adobe)

Il bullismo è una materia di ‘studio’ da ormai più di un secolo, ma purtroppo ancora oggi non è un argomento superato. L’atteggiamento tipico del bullo, ancora oggi è riconosciuto. Ed ancora in modo pesante se ne parla. Come si riconosce un atteggiamento da rimandare sotto questa sfera?

Per poter parlare di bullismo, secondo la psicologia, è necessario che una tipica azione distintiva perduri nel tempo; colui che ferisce manifesta la piena volontà di voler compiere quel crudele gesto senza manifestare alcun segno di empatia nei confronti dell’altro, utilizzando la propria forza fisica o psicologica per assoggettare l’altro. Solitamente, questo atteggiamento viene assunto dal bullo lontano dal nucleo familiare e per questo non è sempre facile riconoscere un bullo.

Ma, purtroppo, non è nemmeno facile riconoscere un bambino/adolescente bullizzato. Spesso, o anzi il più delle volte, la vittima tende a nascondere ciò che gli accade per paura. Per un genitore non è quindi sempre facile capire, tuttavia ci sono dei segnali che possono aiutarci a sentire quel ‘campanello d’allarme’ per correre in aiuto del proprio figlio.

I campanelli d’allarme per capire se tuo figlio è preso di mira dai bulli: a cosa fare attenzione

Il contesto sociale, nel percorso di formazione di un giovane a partire dalla tenera età, è fondamentale. Innanzitutto perché l’approccio al mondo circostante consente lo sviluppo e la percezione del sé intorno agli altri. E permette quindi di sviluppare una personalità propria. Ad ogni modo, il contesto può influenzare fortemente il giovane che può ritrovarsi ad essere più ‘forte’ o più ‘debole’ all’esterno del contesto familiare nel quale si sente o meno al sicuro.

Il più forte potrebbe sviluppare un atteggiamento di prevaricazione nei confronti di chi dinanzi a se vede come più debole. Il più debole finisce per diventare vittima di bullismo ed è messo in un angolo. Il bullo si approfitterà di lui sottraendogli oggetti, oppure aggredendolo verbalmente o fisicamente. Purtroppo in quelle circostanze, tende a chiudersi a riccio e non riesce a chiedere aiuto. Come può un genitore in questi casi capire se il proprio figlio è preso di mira dai bulli? Alcuni comportamenti possono essere intesi come campanelli d’allarme che possono pertanto accendere una spia nel genitore. Di quali comportamenti stiamo parlando?

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Bullismo, come riconoscerlo (Credits: Adobe)
  • Innanzitutto, è fondamentale osservare se da un momento all’altro l’atteggiamento di nostro figlio tende a mutare. Se non dovesse aver voglia di alzarsi dal letto per andare a scuola, se c’è un calo di concentrazione nello studio che si ripercuote poi anche sull’andamento scolastico, allora c’è qualcosa che non va. Ed in questi casi sarebbe bene indagare.
  • E’ triste e chiuso in sé stesso, smette di frequentare la propria cerchia di amici o comunque non ha per nulla voglia di uscire;
  • Facciamo inoltre attenzione alla presenza di lividi o segni sul corpo che possono ahimè manifestare segni di violenza.
  • Perde l’appetito oppure nel caso opposto comincia ad abusare del cibo. In questi atteggiamenti c’è qualcosa che ci sta comunicando implicitamente.
  • Chiede più soldi del previsto. Attenzione a questo dettaglio, qualcuno potrebbe tentare di estorcergli denaro minacciandolo purtroppo o aggredendolo fisicamente.

Qualora dovessimo notare segnali di questo genere, la prima cosa da fare è avvicinarci con cautela, osservare questi comportamenti e cercare di fargli capire che siamo dalla loro parte e che vogliamo solamente aiutarli, non giudicarli o attaccarli. Qualora fosse necessario, chiedere l’aiuto ed il supporto psicologico di una figura esperta in tal senso potrebbe essere un valido aiuto.

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