Cosa succede se non faccio la dichiarazione di successione di morte: la risposta non è così scontata

Dichiarazione di successione di morte: ecco perché è importante farla e cosa succede se non la si fa entro i termini stabiliti dalla legge. 

Quando ci troveremo a dover affrontare un lutto in famiglia, oltre al dolore per la propria perdita, ci saranno delle adempienze a livello fiscale che dovranno essere assolte, affinché si possa godere dell’eventuale eredità.

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Dichiarazione di successione. Credit: Adobe-Stock

Purtroppo anche in situazioni poco gradevoli, come quella della perdita di un proprio caro, non si avrà nemmeno il tempo di metabolizzare il lutto, che subito si dovranno dare conto a delle grandissime seccature a livello burocratico. Pratiche indispensabili, che saranno necessarie non solo per non avere guai con la legge, ma anche per garantire le ultime volontà del defunto. Una fra queste, è sicuramente la dichiarazione di successione di morte, un atto assolutamente importantissimo, non solo per poter accedere all’eredità, ma anche per poter evitare problemi anche piuttosto seri.

Dichiarazione di successione di morte: ecco perché è importantissimo farla

Dopo aver avuto quei pochi giorni per metabolizzare la perdita di un proprio caro, si dovranno iniziare a sbrigare tutte le pratiche necessarie affinché non si vada incontro a problemi piuttosto seri. Se ad esempio si tratta di una persona che viveva da solo, sarà necessario cessare tutte le utenze e pagare le ultime cose non saldate. Ma c’è una cosa molto importante che si dovrà fare ed è la dichiarazione di successione di morte. Importantissima non solo per avere accesso all’eventuale eredità, ma anche per evitare sanzioni anche piuttosto ingenti.

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Dichiarazione indispensabili. Credit: Adobe-Stock

Ma in cosa consiste realmente questa dichiarazione? Vediamola subito nel dettaglio.

Questo tipo di documentazione, permette a tutti gli eredi di poter prendere possesso di tutti i beni posseduti fino a quel momento dal defunto. Esistono due tipi di successione, quella testamentaria, ossia regolata da un testamento scritto e firmato a suo tempo dalla persona ancora in vita e quella legittima, regolata appunto dalla legge.

Al coniuge, ai discendenti e in alcuni casi agli ascendenti, spetterà sempre e comunque una parte di eredità. Il tutto sarà appunto legittimato dalla dichiarazione di successione, che dovrà essere presentata entro 12 mesi dal decesso all’Ufficio dell’Agenzia delle Entrate.

Una volta presentata la domanda, l’Agenzia delle entra provvederà a notificare la liquidazione dell’imposta di successione, che dovrà essere pagata entro e non oltre i 60 giorni.

Ma cosa succede quindi se non si presenta questa dichiarazione? La risposta è assolutamente ovvia, si dovrà pagare una sanzione che va dal 120 al 240 per cento dell’imposta liquidata e laddove non ci fosse nessuna imposta da pagare, si applica una sanzione unica che varia da 250 fino a 1.000 euro.

Se invece viene fatta entro 30 giorni, in questo caso si dovrà pagare una sanzione che va dal 60 al 120 per cento dell’imposta liquidata e se invece non c’è nessuna imposta da pagare, si dovrà pagare tra i 150 e i 500 euro.

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