Caffè in moka? Stai commettendo un gravissimo errore senza saperlo!

Se anche tu non riesci ad abbandonare il caffè preparato con la moka, devi assolutamente sapere che stai commettendo un errore senza neppure saperlo! Sai perché il retrogusto sa di bruciato? Ti svelo il motivo, non riuscirai a crederci

Il caffè fatto con la moka è una delle poche cose che ci permette ancora di assaporare un po’ di ricordi passati. Il gesto di riempire d’acqua la vaschetta, posizionare il filtro e poggiare delicatamente la polvere di caffè macinata per poi richiudere stringendo forte per evitare che possa fuoriuscire l’aria è ancora ad oggi un gesto romantico, delicato ed un vero e proprio rituale magico. Ormai in quasi tutte le case degli italiani possiamo trovare la comodissima macchinetta del caffè che eroga la bevanda preferita di ogni mattina direttamente in tazzina entro pochi secondi. Eppure sono tanti coloro che preferiscono ancora il gusto tostato e morbido di quello fatto in moka.

Quindi ricapitoliamo: si riempie la vaschetta con acqua fredda, si posiziona il filtro e si crea la classica montagnetta, si chiude con la parte superiore stringendola forte e si posiziona sul fornello accendendo la fiamma. Ma tra questi gesti automatici c’è un errore gravissimo che non andrebbe mai fatto e che tutti compiono! Qual è? Scopriamolo insieme

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Caffè in moka: stai commettendo un errore gravissimo senza neppure saperlo, ecco perché

Fare il caffè con la moka è una vera e propria tradizione tutta italiana e questo è stato reso possibile grazie ad Arturo Bialetti, il padre supremo della caffettiera. Il primo prototipo di moka fu ispirato proprio dalle lavatrici di una volta e fu la moglie a fargli venire la brillante idea: difatti, questa tipologia di lavatrice era composta da una bacinella con un cilindro che andava a riscaldare l’acqua facendola risalire dal tubicino distribuendo in modo uniforme acqua e sapone sui vestiti. Da qui nasce proprio l’idea di far risalire il caffè liquido dal famoso cilindro erogatore cui è composta la moka.

Come dicevamo però commettiamo un grandissimo errore senza neppure saperlo ed il nostro caro amico Arturo Bialetti non ne sarebbe molto contento: stiamo parlando della tanto discussa montagnetta di caffè! Non andrebbe mai e poi mai fatta e sapete perché?

caffè in moka
Creando la montagnetta e chiudendo la moka, andreste inesorabilmente a creare un accumulo di caffè troppo pressato che impedirebbe all’acqua di risalire con facilità
Foto di Luisella Planeta Leoni da Pixabay

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Basterà fare questo piccolo esperimento: riempite due bicchieri con polvere di caffè, in uno create la classica montagnetta sul fondo, nell’altro invece versate qualche cucchiaio di caffè distribuendolo in modo uniforme. Versate acqua calda riempiendo i bicchieri per circa metà del loro volume. Noteremo come nel bicchiere con la montagnetta il caffè rimarrà in fondo mentre nel secondo il caffè salirà a galla e l’acqua sarà molto più scura della prima. Cosa si evince da questo? Che la montagnetta all’interno del filtro impedisce all’acqua di risalire in modo uniforme generando un vero e proprio blocco. Il caffè salirà con molta più fatica ed inesorabilmente avrà un retrogusto di bruciato e persino amaro. La valvoletta del filtro che ricade all’interno della vaschetta, quando arriva a temperatura l’acqua, la fa risalire bagnando tutto il caffè ma se non trova più o meno la stessa quantità avrà molte difficoltà. Quindi ricordatevi sempre di non creare la montagnetta ma al massimo raggruppare un cucchiaino in più al centro per un’aroma più intenso e corposo. Così facendo il vostro caffè sarà perfetto, cremoso sul palato ed incredibilmente profumato. Provare per credere!

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