La vicenda accaduta qualche anno fa ha lasciato tutti senza parole: soltanto adesso i medici hanno trovato il coraggio di raccontarla.
Una vera e propria storia shock, quella che alcuni medici hanno avuto il coraggio di raccontare a distanza di anni. Un neonato ha rischiato di morire di fame perché la madre, affidandosi probabilmente ai consigli trovati su Internet, gli stava somministrando una dieta assolutamente inadeguata.
A raccontare la storia, a distanza di cinque anni, è la nutrizionista infantile Marina Chaparro, che ha voluto renderla nota per mettere in guardia dai rischi di un’alimentazione impropria nei bambini. La dottoressa ha spiegato che nell’ospedale di Miami nel quale lavorava, il bimbo era stato ricoverato a seguito di una grave perdita di peso accompagnata, o forse causata, da ripetuti episodi di vomito.
La primissima diagnosi parlava di chetoacidosi, una condizione in cui il corpo inizia a scomporre gli acidi grassi per produrre energia, rilasciando chetoni che vanno a rendere il sangue troppo acido con conseguenze potenzialmente fatali. Uno dei più comuni responsabili di tale situazione clinica è il diabete di tipo 1, e le indagini degli specialisti si erano inizialmente concentrate proprio su questo.
L’intuizione dei medici e la scoperta shock: il latte di mandorle stava uccidendo il bambino
Dopo aver sottoposto il neonato ad una serie test che hanno scongiurato la presenza del diabete, la dottoressa, insieme con i suoi colleghi del reparto di endocrinologia pediatrica, ha intuito che le gravi condizioni in cui versava erano dovute al latte di mandorle con cui la mamma lo stava alimentando basandosi, molto probabilmente, su consigli che aveva trovato online. La mancanza del latte materno, o di un suo adeguato sostituto, aveva letteralmente affamato il bambino e il suo corpo, come reazione a questo stato di denutrizione, era entrato in chetosi, portandolo quasi alla morte.
Lo staff medico è fortunatamente riuscito ad intervenire in tempo e il bimbo è stato dimesso, in perfetta salute, dopo alcuni giorni trascorsi in ospedale per essere alimentato con la formula più appropriata al suo fabbisogno. La mamma, che stava cercando di fare del suo meglio in assoluta buonafede, è stata istruita su come prendersi cura del suo bambino nel modo più corretto. La dottoressa Chaparro, che oggi dirige uno studio privato per la nutrizione pediatrica, ha raccontato di essere rimasta profondamente colpita da questa vicenda perché è indicativa dei pericoli causati dalla disinformazione medica, cosa che negli ultimi anni, viaggiando liberamente in rete, ha trovato una sempre più ampia diffusione.
La nutrizionista ha voluto raccontare la storia di questo bambino proprio per informare sui rischi legati ad un’errata alimentazione nei neonati e sottolineare che il latte materno è assolutamente insostituibile. Nonostante infatti il latte di mandorle possa essere aggiunto gradualmente nelle diete dei bambini, non ha i nutrienti necessari nel primo anno di vita. Solo le formule appositamente studiate possono sostituire l’alimentazione al seno, e sono “davvero difficili da rifare. È davvero difficile avere quell’equilibrio che gli scienziati del cibo studiano da anni” ha sottolineato la dottoressa Chaparro, invitando quindi i neogenitori ad informarsi adeguatamente e ad affidarsi esclusivamente alle indicazioni dei medici specializzati.
