Bamboline o macchinine? La parola dell’esperto e l’importanza del gioco libero dei bambini

L’importanza del gioco dei bambini è fondamentale affinché i piccoli possano crescere e sperimentare in modo sano la libertà d’espressione che parte già in tenera età. Esistono dei giochi per maschietti e giochi per femminucce? Ascoltiamo la parola dell’esperto

importanza gioco bambini
Comprendere l’importanza del gioco libero dei bambini guidando il proprio figlio verso una scelta consapevole e priva di influenze esterne

Esistono le bambole, le casette delle Barbie e i peluche così come le macchinine, gli aeroplanini e i personaggi dei cartoni animati. Esistono anche le femminucce che vogliono giocare con un gioco considerato per maschietto e bambini che adorano coccolare le bambole vestendole e intrecciando loro i capelli. Possiamo affermare che esistano realmente giochi esclusivamente per maschi e giochi dedicati alle femminucce? In una società come la nostra fondata sicuramente ancora su determinati ruoli e stereotipi, vi è il bisogno di analizzare, sviscerare ed affrontare in maniera approfondita la questione poiché il gioco è uno degli elementi educativi più importanti per lo sviluppo cognitivo di ogni bambino. Cosa è giusto e cosa è reputato sbagliato? Cosa dovrebbe fare e non fare un genitore? E’ ritenuto opportuno indirizzare il proprio bambino verso una determinata tipologia di giocattolo? Lo abbiamo chiesto alla Dottoressa Maria Grazia Longo, psicologa in formazione sistemico familiare per cercare di capire dal punto di vista educativo, quanto sia importante la libertà di scelta del bambino, partendo proprio da ciò che riesce meglio loro, ovvero il gioco tramite un’interessante intervista

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L’importanza del gioco libero dei bambini: la parola dell’esperto per un quadro generale d’insieme

Lo abbiamo chiesto alla Dottoressa Maria Grazia Longo, psicologa in formazione sistemico familiare di Messina per analizzare insieme tutti quegli aspetti fondamentali del gioco condotto dai bambini e quanto sia importante lasciarli liberi nella scelta del giocattolo che non può e non deve essere condizionato dal bagaglio culturale ed educativo dei genitori. Ogni bambino si esprime mediante il gioco ed impara a conoscere se stesso e gli altri. Cosa deve fare un genitore? Come può lavorare sui suoi pregiudizi legati ad un contesto sociale che ancora purtroppo tende a vedere ciò che è considerato ‘per maschio o per femmina’? Abbiamo raccolto le domande più salienti per scoprire cosa dice la scienza in proposito

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E’ importante che il bambino possa governare le dinamiche del gioco senza influenze esterne dettate dai pregiudizi dei genitori

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Dottoressa, benvenuta e grazie per essere qui con noi. Credo che grazie a lei potremo chiarire alcuni aspetti importanti legati al mondo del bambino ed in particolare del gioco da loro condotto nella scelta del giocattolo, specialmente in una scelta che potrebbe per i genitori apparire non idonea al sesso biologico d’appartenenza. Sappiamo come ancora esistano tanti pregiudizi legati al ‘gioco per maschietto o per femminuccia’, quindi le chiederei innanzitutto se, al livello psicologico e ludico, esistano effettivamente dei giochi idonei al sesso maschile o al sesso femminile?

Grazie a voi di avermi invitata. Parto subito col dire che ho letto i vostri articoli e sono molto interessanti soprattutto perché affrontate tematiche molto importanti e che possono essere approfondite sicuramente da questo punto di vista perché rientra in un argomento che è stato trattato tante volte ma necessita ancora di approfondimento. I bambini devono scegliere i giochi che possano governare in libertà con una totale facoltà di scelta proprio perché il gioco è una fase molto importante, soprattutto andare a sceglierlo non per quanto riguarda il sesso necessariamente, anche se questo purtroppo ancora ne risente dal punto di vista culturale e sociale. Possiamo accorgercene nei vari negozi di giocattoli dove notiamo una netta distinzione nei vari scaffali con i giochi per bambine e con i giochi per bambini che in automatico subiscono una classificazione non solo per la tipologia, ma anche sulla colorazione stessa dei giochi. Ma così come la letteratura insegna, il gioco è in realtà una cosa molto seria perché contribuisce ad un corretto sviluppo cognitivo sociale e psicofisico. E’ necessario che il bambino comprenda che non esiste un gioco in grado di stimolare il suo essere maschietto o femminuccia, ma deve coinvolgerlo e stimolarlo esclusivamente per il grado di interesse che il giocattolo in sé suscita. Quindi un bambino può interessarsi ad una bambola ed una bimba ad un soldatino, se questi stimolano la loro fantasia ed attenzione.

Vorrei chiederle quanto è importante per lo sviluppo psicologico del bambino sentirsi libero di giocare con il giocattolo che ritiene in quel momento opportuno per il suo divertimento?

Credo sia estremamente importante. Esistono diversi stadi nello sviluppo cognitivo del bambino e sicuramente uno di questi è l’apprendimento per imitazione da parte della prima figura educativa che li segue, ovvero i genitori e questi ultimi potrebbero in qualche modo condizionare tramite pregiudizi o punti di vista personali legati alla famiglia di origine e di appartenenza l’intera esperienza del gioco. E’ necessario che questo sia adatto al suo stadio di sviluppo e che non riguardi una scelta del tutore o legata all’identità di genere, lasciando piuttosto, che si esprima sempre al massimo. Questo porterà a conoscere se stesso e il suo corpo che diventa esso stesso momento di gioco, quindi per rispondere alla sua domanda confermo che la libertà di scelta è veramente importante.

Dottoressa, a questo proposito, lei ha parlato di genitori e di famiglia, quanto secondo lei in Italia vi è ancora il pregiudizio legato alla classificazione ‘gioco per maschietto e gioco per femminuccia’?

Purtroppo ancora tendiamo ad avere una visione circoscritta di alcune dinamiche comportamentali legate al maschio o alla femmina, vedi per quest’ultima il collegamento con il colore rosa e gesti di cura, dolcezza, ruoli legati al modo domestico come la cucina, la pulizia, mentre per i maschietti vediamo simboli come lotta, durezza, non dover esternare le proprie emozioni perché la figura di riferimento è basata sulla ‘dominanza’. Questo nel nostro paese è ahimè ancora radicato ma mi piacerebbe vedere dei contesti come quelli già presenti in alcuni negozi di giocattoli di Londra o America dove troviamo il fantomatico ‘ no gender’, ovvero scaffali di giocattoli che il bambino o la bambina può scegliere in totale libertà senza influenze culturali e sociali. Ricordiamoci che il gioco crea dinamiche di ruolo che un domani andranno ad incidere sul suo essere adolescente e di conseguenza adulto.

Dottoressa, per finire vorrei porle un’ultima domanda che credo possa chiudere al meglio la nostra interessante chiacchierata. Cosa vorrebbe consigliare ad una futura mamma o un futuro papà che un domani potrebbero ritrovarsi ad affrontare una questione di rilevante importanza sul gioco dei bambini?

Auguro che il genitore sia completamente connesso con il bambino, come una madre ad esempio lo è sin da subito con il proprio figlio e cercare in tutti i modi di liberarsi dai propri preconcetti personali, analizzarsi da un punto di vista interiore spogliandosi di quei costrutti sociali che vedono ancora una forte dominanza nello stile del gioco e nella scelta della tipologia. Possono provare a sceglierlo insieme, a comprende le motivazioni che spingeranno il bambino a volere una bambola piuttosto che una macchinina, collaborare anche in questo proprio perché non mi stancherò mai di dirlo, un gioco sano e genuino influirà un domani anche sulle scelte personali, emotive e professionali di chi diventerà un adulto. Il gioco è davvero una cosa seria.

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