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Curiosità

Conflitto tra fratelli: come gestire le liti e le differenze generazionali

Pubblicato da
Cesare Orecchio

Conflitto tra fratelli: vi parliamo di un fenomeno naturale all’interno delle famiglie e di come gestire le liti tra i figli

Il conflitto e le liti tra fratelli sono all’ordine del giorno nelle famiglie numerose ed è un fenomeno del tutto naturale. Litigare, soprattutto nel caso dei fratellini, indica un legame d’affetto e i bambini difficilmente litigano con qualcuno cui non tengono particolarmente. L’oggetto della lite può essere un giocattolo, l’attenzione della mamma o del papà, un particolare cibo, ma sempre legato a qualcosa che si ha in comune. I conflitti potrebbero subentrare anche nelle differenze generazionali o nel rapporto fratello/sorella. Ma cosa fare in questi casi? E’ giusto che il genitore intervenga? Scopriamo insieme i dettagli

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Conflitto tra fratelli: come gestire le liti e i dispetti dei figli e quando è giusto intervenire

Dove non ci siano atti conclamati aggressivi, cerchiamo di far risolvere il conflitto direttamente ai bambini: saremo capaci di comprendere il loro carattere, il loro modo di fare e di affrontare le situazioni

Quando i figli litigano o tendono ad avere atteggiamenti aggressivi, parte in automatico la separazione tra i due cercando di capire quale sia stato l’insorgere del problema. A volte i genitori senza neanche rendersene conto tendono a prendere le difese di uno piuttosto che dell’altro e questo può creare frustrazione, mancanza di affetto e ribellione. Vediamo insieme allora cosa bisogna fare nel caso in cui i nostri figli litigano

Lasciarli fare: come già detto, la maggior parte delle volte i conflitti nascono perché viene conteso un giocattolo, un oggetto che piace ad entrambi o semplicemente l’attenzione dei genitori. In questo caso, osserviamo senza intervenire cercando di capire come riescono a risolverlo da soli e quale compromesso abbiano patteggiato. Cercare in un secondo momento di spiegare cosa sia la collaborazione, la condivisione e soprattutto l’importanza del dialogo pacifico, vi permetterà di lasciare un piccolo seme nel cuore dei vostri figli.

Non prendere mai parte: anche se siamo già a conoscenza di chi sia la reale colpa di ciò che sia successo, evitiamo sempre di prendere in difesa una parte. Cerchiamo di essere il più obiettivi possibili, facciamo spiegare ad entrambi la loro versione e poi chiediamo di superare quel conflitto trovando un compromesso che vada bene ad entrambi. Sproniamoli alla collaborazione, a risolvere le cose con calma senza arrabbiarsi inutilmente. Cerchiamo inoltre di capire se alcuni litigi non siano creati appositamente per attirare l’attenzione. Potrebbe esserci un problema a monte che porta uno dei nostri figli a volerne di più.

Responsabilizzare i più grandi: nel caso in cui si stia avendo a che fare con due differenze d’età particolari come ad esempio 4/10 anni, è importante far comprendere al figlio più grande che alcune cose per il fratellino o la sorellina più piccola sono ancora dettate dalla tenera età. Proviamo a fargli capire che proprio perché lui è quello più grande deve guidarlo, sostenerlo e quando si può, evitare il conflitto. Bisogna ‘includerlo‘ nell’educazione del più piccolo. In questo modo non solo si sentirà incluso ma anche capace di avere un suo ruolo e siamo sicuri sarà subito più collaborativo.